San Giuseppe 2024 è la festa che coinvolge tutta la famiglia, un modo per stare in compagnia e godersi la propria.
San Giuseppe 2024, la tradizione valverdese
La festa di San Giuseppe è parte di quelle ricorrenze che non possono non essere festeggiate ogni anno. Non è solo la celebrazione della figura del “Padre di famiglia” per eccellenza, ma anche un modo per ricordare l’importanza della famiglia. Di ogni singola figura al suo interno, ed insieme di solito si configura come un pasto da consumare insieme insieme ai cibi della tradizione.
Martedì 19 marzo ritorna la Festa di San Giuseppe: in Sicilia è sempre stata una ricorrenza particolarmente sentita, celebrata con eventi e riti, che ormai sono diventati parte integrante della tradizione. Inoltre San Giuseppe, è protettore dei falegnami e degli artigiani, ma anche delle orfani, delle nubili e dei poveri. Da qui nasce il rito della tavolata, o degli “altari” in cui si pensa a nutrire i più bisognosi. Una tradizione portata avanti in più paesi siciliani.
San Giuseppe 2024, cosa prevede la festa
A Valverde non c’è la tradizione di creare gli “altari di San Giuseppe“, ma la festa di celebra diversamente. Ecc quindi cosa prevede il calendario dei festeggiamenti di quest’anno. Si parte martedì 19 marzo alle ore 8.30 con la celebrazione della Messa presso il Santuario della Madonna di Valverde. Mentre alle ore 15 ingresso bandieristico che porta tanta allegria tra le vie ed in Piazza centrale.
Alle ore 15.30 in presenza delle autorità cittadine e dei fedeli, uscita del fercolo e delle vie cittadine. Accompagnato come sempre da fuochi d’artificio, applausi e tanta fede. In merito al percorso del fercolo non sappiamo se ci saranno delle modifiche al percorso del fercolo a che a causa dei lavori in corso su corso principale Via Vittorio Emanuele. Il rientro del Santo è previsto in Chiesa per le 18.45, mentre già dalle 18 inizierà la Messa Solenne. Infine il rientro sarà accompagnato da scampanellio e fuochi d’artificio.
La tradizione del macco di fave
La tradizione vuole che alle ore 19.15 tempo di macco di fave. Il nome “maccu” deriva infatti dal tardo latino, e vuol dire “schiacciare, ridurre in poltiglia”. Un pietanza calda che fa parte della cucina povera dalla Sicilia, realizzata appunto dalla cottura delle fave, tipiche anche del periodo. Tuttavia consiste in una crema realizzata con una cottura prolungata di fave secche, alle quali si aggiunge una verdura, solitamente delle bietole o del finocchietto.
In merito alla tradizione valverdese, qualcuno ci racconta che tempo fa, si realizzava anche un‘asta di beneficienza con prodotti agricoli e dell’allevamento. C’era anche il banditore ed il ricavato dell’asta veniva dato in beneficienza. All’inizio era abbastanza grande, ma sembra che la tradizione si sia persa nel tempo ed effettivamente anche negli ultimi anni non è più stata realizzata. Ma ciò che conta è che si festeggi ancora la festa di San Giuseppe, e cogliamo l’occasione anche a tutti i papà, valverdesi e non, presenti tra i nostri lettori.
Foto: Cavaleri Francesca Agata
