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Il Santuario della Madonna di Valverde e le sue gru

Santuario di Valverde

Il Santuario della Madonna di Valverde, si trova alle falde dell’Etna, nell’antica “Vallis Viridis”. Le vicende di questa “Vallis Viridis” appaiono cariche di vita e di esuberanza. Possiamo leggere di soldati, gente povera, di santi, ladri e convertiti, ognuno con la propria carica umana. La nascita del santuario sembra essere un disegno di amore alimentato dalla religione. La storia della sua nascita sembra suggerire la possibilità di una catarsi per gli errori passati e la certezza, comunque, di rinascere nel qui e ora.

Valverde Le Gru
Le gru – Foto di Pixabay

Origine e tradizioni del Santuario della Madonna di Valverde

L’origine di questo luogo sacro viene attribuita ad un fatto prodigioso operato da Maria: la conversione del brigante Dionisio.
La tradizione popolare racconta che Dionisio, soldato delle truppe normanne, di origini liguri, dopo la delusione avuta per la ingiusta spartizione del bottino di guerra, si ritira nella boscaglia etnea, esattamente sull’altipiano della “Vallis Viridis”, e decide di far vita da brigante: tutto ciò che può lo toglie agli altri e la violenza diventa il suo mestiere.

Egidio, inerpicandosi sul sentiero collinoso delle Aci, viene catturato dal brigante Dionisio. Questi minaccia di morte Egidio. Lo ferma una voce proveniente dall’alto. “Lascialo… non toccare il mio devoto”.
Una intensa luce accompagna le parole e gli appare una donna che continua a ripetergli di deporre l’arma e di non vivere più da brigante.

Così Dionisio d’un tratto si rende conto che tutta la sua vita è uno sbaglio. Si inginocchia, butta via l’arma e chiede perdono. La Madonna salva Egidio e converte a nuova vita Dionisio. Questi, infatti, comincia a vivere in preghiera, in penitenza. La contemplazione diviene sua nuova compagna di vita. Dionisio ha fiducia nella misericordia. Accoglie, in sogno, la volontà di Maria affinché si prodighi per costruire un tempio in suo onore. Sarà il luogo dove poter esercitare la misericordia verso i peccatori. Sarà un luogo di pace e di amore. È così che il nuovo Dionisio si presenta al Clero e alle autorità e mostra loro il punto esatto in cui nascerà il tempio mentre avviene che un folto stormo di gru attraversa il cielo.

Valvere Il Santuario
Santuario di Valverde – Foto di Graziella Agata

Nasce il Santuario della Madonna di Valverde

E i lavori cominciano. Improvvisamente l’acqua viene, però, a mancare e i lavori non possono proseguire. Maria interviene. Appare ancora, quindi, a Dionisio e gli dice di battere forte sulla roccia della grotta e da essa sgorga l’acqua, limpidissima e abbondante. Quest’acqua, che ancora oggi sgorga, serve a portare a compimento la costruzione del tempio.

Così i primi pellegrini cominciano a recarsi al tempio di Maria, nella “Vallis Viridis”. Quì, però, manca ancora un’icona a ricordare la presenza di Maria. E Dionisio lo desidera e prega. E, ancora una volta, il segnale non tarda ad arrivare. Ella, nel sogno, lo rassicura. La domenica mattina, Dionisio, al risveglio, torna al tempio e fissa lo sguardo sul pilastro visto in sogno. Scopre che la celestiale visione è impressa su di esso. È così che la Vergine Maria, o “La Madonna di Valverde”, lasciando la sua effige, lascia il suo segno. Quel pilastro del tempio diventa il Santuario di Maria.

L’icona di Maria all’interno del Santuario della Madonna di Valverde

La chiesa però non è così grande da poter accogliere molti fedeli. A fronte del bisogno di ampliarla sorge una difficoltà: la posizione chiaramente non centrale del pilastro con l’affresco della Madonna. Bisogna spostarlo.
Si decide di rifare il dipinto. Ma tutto invano; il pittore comincia il lavoro ma, puntualmente, il mattino seguente lo trova disfatto. È così che l’idea viene accantonata. Ed è a questo punto che, nottetempo, Maria appare ad un umile pastore, Damiano. Questi viene incaricato di riferire che si tenti ancora una volta di rimuovere il pilastro. Gli operai lo ascoltano ma si accorgono che il pilastro si muove da solo e si colloca di nuovo al “suo” posto.

Allora pensano proprio che l’immagine sia già al suo posto. Lì, su di un pilastro decentrato. La liturgia la definisce “divinitus formata”.
E quì anche la Gru avrà il suo posto.

Storia e fede- Madonna di Valverde - Foto: Graziella Agata
L’icona di Maria – Foto: Graziella Agata

La simbologia della Gru

Infatti Maria sorregge il Bambino Gesù, egli con la mano destra benedice e con l’altra accarezza proprio una piccola gru, ricordo del miracolo. Ma la gru è anche simbolo dell’anima smarrita che qui trova rifugio e protezione. La Vergine ha il capo coperto da un velo dal colore dell’avorio. Così come, fino agli anni 60 del secolo scorso, le donne usano ancora portare. Il suo sguardo sembra seguirti dovunque ti metta per ammirarla.
Io, da bambina, cercavo di spiegazioni a come questa sensazione di essere seguita, fosse mai possibile.

Qui aggiungo una nota personale: anche se non valverdese di origini, è proprio il santuario della Madonna di Valverde, il primo luogo sacro dove, neonata, vengo portata.

Il comune di Valverde, invece, è un comune piuttosto giovane, dato che prima faceva parte di quello di Acisant’Antonio
Esso, il cui simbolo è proprio una gru, viene dichiarato comune autonomo il 30 di marzo del 1951.

Il Santuario della Madonna di Valverde e le sue gru ultima modifica: 2021-03-26T09:10:00+01:00 da Giovanna Nicolosi

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Bellissimo.

Giovanna

Grazie!

[…] non lo sanno ma ogni offerta lasciata al Santuario serve per sostenere il Santuario della Madonna di Valverde. Durante le cerimonie come matrimoni o funerali, molti lasciano i fiori come omaggio alla Vergine […]

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