Misericordia Valverde ODV c’è dove vi è bisogno. Oggi vi proponiamo l’intervista ad una volontaria al confine tra Ucraina e Polonia.
Misericordia Valverde ODV, centro di raccolta per gli aiuti per l’Ucraina
Qualche giorno fa nella nostra redazione abbiamo avuto l’onore di parlare con due persone speciali. Si tratta del Governatore della Misericordia Valverde ODV, Piero Marchese, e la volontaria Valentina Ferlito. Due persone che hanno fatto dell’essere volontario della Misericordia, una missione di vita, per aiutare il prossimo, sempre e comunque. Importante anche il lavoro della Misericordia di Valverde nel periodo del Covid-19 in cui portavano viveri e medicinali, anche dove andare era davvero pericoloso.
Anche nel caso del conflitto Russia e Ucraina, i volontari sono pronti a dare il loro contributo. Infatti la nostra Misericordia, di Via Calì, è stata centro di raccolta di varie Misericordie, proprio per l’emergenza in Ucraina. Trenta giorni in cui si sono riusciti a imballare ben 25 pallet di aiuti per i profughi ucraini, diretti al confine con la Polonia. Un lavoro e una fatica di uomini e donne che non si sono mai risparmiati.
Il racconto della guerra e il servizio per la Misericordia Valverde
In rappresentanza della Misericordia Valverde ODV, è andata per una settimana di servizio la volontaria Valentina Ferlito. Una donna che era già stata in Palestina e che ha subito risposto alla richiesta di aiuto della Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia. In Sicilia sono stati attivati solo due volontari, e per la Sicilia Orientale è stata scelta la Misericordia di Valverde ODV.
E’ stata una settimana al confine tra Ucraina e Polonia, nello specifico Rzegzow. “Facevamo ore di macchina per andare al confine e prestare il nostro aiuto. Prendevamo i profughi e li portavamo in un piccolo albergo. Lì erano subito visitati e potevano cambiare i vestiti. Il giorno dopo li portavamo in aeroporto per le loro nuove destinazioni“- ci racconta Valentina. Poi continua: “Noi non vedevamo la guerra direttamente, ma era negli occhi della gente. La sofferenza era palpabile. Persone che in una borsa avevano tutta la loro vita”– conclude.
I bambini le anime innocenti della guerra in Ucraina
Piero Marchese ci racconta che era sempre in collegamento con la volontaria. “Ero preoccupato perché lì c’era una persona della mia famiglia” dice il Governatore. E si perché in Misericordia si è tutti una grande famiglia, pronta a tendere la mano a chi ne ha di bisogno. Chiediamo alla Ferlito di raccontarci alcuni degli eventi che più l’hanno colpita. “Un giorno abbiamo trasportato un gruppo di bambini malati oncologici, sono stati trasferiti a Firenze. Ma nonostante tutto erano loro a regalarci sorrisi“- e anche lei sorride.
“Lì erano tutte donne, bambini e molti malati. Un gruppo di orfani riusciti ad arrivare in Polonia, noi volontari con immensa gioia li abbiamo portati in un noto fast food. Erano felici, perché i bambini sono così, hanno la guerra negli occhi, ma la speranza del futuro“- conclude. E poi ci racconta di bambini con le scarpe 37 quando in realtà portano il 31, ma era quello avevano trovato nel campo profughi. Ed ancora una bimba con le schegge di una granata nel braccio che a breve sarebbe stata operata. Un silenzio quasi assordante cala in redazione.
Per loro, essere volontari è una scelta di cuore. I loro gesti d’amore non ledono mai la DIGNITA’ altrui, ma cercano di essere una spalla su cui piange, un conforto, un porto di sicurezza. E se si chiede ad un volontario come Valentina se tornerebbe di nuovo in quella tragedia, la sua risposta è “Si, anche domani“- senza un minimo di esitazione. Uomini e donne nelle loro divise giallo e ciano, che ogni settimana, una squadra diversa, fanno avanti e indietro con i mezzi della Misericordia per portare in salvo quanta più gente possibile. Il lato umano di una guerra senza senso. Non resta che dire solo: Grazie per quello che fate!
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