La Fratres Valverde è una delle associazioni storiche del Paese. Siamo andati a trovarli, durante una Giornata dedicata alle donazioni di sangue.
Fratres Valverde, quando tutto ebbe inizio
La storia della Fratres Valverde comincia nel 1984. Inizialmente, questa associazione era legata alla Misericordia Valverde presieduta da Nino Torrisi, un uomo molto amato in paese, ma ormai scomparso. Nel 2013, la Frates Valverde lascia la sede storica di Via Calì, per trasferirsi in quella attuale. Oggi, l’associazione presieduta da Carmela Tricomi, ha sede all’interno della Villa Silvia, in via del Santuario 110. Il direttivo è formato da cinque volontari: Trucco, Di Emanuele, Caruso e Catalano. La sede è davvero un gioiello di accoglienza. Anche se per portarla al suo attuale splendore, l’associazione ha dovuto richiedere un finanziamento. Al suo interno, vi è un bel salone di accoglienza, una sala ristoro, una stanza visite, una sala salassi e due bagni. Qui anche i disabili sono ben accolti, grazie alle strutture a loro dedicate.
Fratres Valverde, il loro instancabile lavoro
A raccontarci il lavoro che fanno sono il presidente Carmela Tricomi e il volontario Salvatore Massimino, nati per fare i volontari. La sede Fratres Valverde è un’unità di raccolta di sangue e di plasma. Le sacche raccolte da donatori volontari, vengono portate all’Ospedale Garibaldi vecchio di Catania. Da lì poi sono utilizzate dalle persone che ne hanno di bisogno. I volontari si occupano di chiamare i volontari, ogni 3 mesi per gli uomini e sei per le donne per effettuare la donazione di sangue. Di conseguenza, l’unità riesce a raccogliere circa 800-900 sacche all’anno. Ma il loro lavoro è ben più complesso. Infatti, devono anche riuscire a valutare l’idoneità del donatore. E questo comporta un questionario da compilare, uno screening sulle analisi e visita medica. Grazie all’ausilio di un medico specializzato, i volontari e i ragazzi del Servizio Civile, tutto è possibile.
L’arte di essere volontario
Finito il giro della struttura, facciamo una domanda secca ai nostri ciceroni. Ad entrambi chiediamo: “Cosa vuol dire essere volontario, oggi?” Il signor Massimino è valverdese doc, nato e cresciuto in paese. Per lui: “il volontariato è qualcosa che si ha dentro! Si nasce volontari“. Alla stessa domanda ha risposto anche la presidente Tricomi, che appoggiando le parole del collega ha aggiunto: “Noi qui siamo una grande famiglia, in cui ognuno ha piena fiducia nell’altro“. Parole che sanno di vita, di speranza e d’amore per il prossimo. Anche perché in questa unità di raccolta ci sono circa 450 donatori attivi. Ma non solo, mentre semplici volontari donano sangue e plasma, altri mandano avanti unità come queste, ma tutti hanno il fine ultimo, salvare vite umane. Perché a volte per essere eroi, non occorrono fatti eclatanti, ma piccoli gesti di straordinaria solidarietà.