Francesco Pavone è un addestratore cinofilo valverdese che ogni mattina dedica la sua vita ai cani. Un amore che è diventato anche il suo lavoro.
Francesco Pavone: Quando è nato il suo amore per i cani?
Il suo amore per i cani inizia quando Francesco è un bambino. “Non ricordo il momento in cui è scoppiato il mio amore per cani. Ricordo soltanto un bambino di appena 7 anni che risparmiava già i primi soldi della paghetta per comprare libri sui cani, materiale d’addestramento e provava a fare diete casalinghe per il mio primo cane, un dalmata, Ciaka. Sotto il banco di scuola nascondevo sempre il libro del “Mastino Napoletano”. E non perdevo l’occasione di tirarlo fuori tutte le volte che potevo; “quel cane” di cui non mi stancavo mai. Era il mio più grande “sogno da realizzare”. Oggi alla soglia dei trent’anni di esperienza l‘ho concretizzato con Cira, il mio mastino napoletano di 5 mesi. Fin da piccolo avevo voglia di fagocitare più nozioni cinofile possibili, e da allora non ho mai smesso di farlo. Sono felice di avere sempre la stessa “fame” di imparare, seppur con un pizzico di consapevolezza in più; la consapevolezza di poter affermare che qualcosa da insegnare e raccontare ce l’ho anch’io“.
Francesco Pavone: la formazione
Francesco Pavone comincia molto giovane la sua formazione. Infatti: “A 17 anni mi regalarono il mio primo Rottweiler, Brutus, piccolo ma con un carattere fortissimo. Iniziai i primi corsi di addestramento e cominciai a capire che: “quella simbiosi con un altro essere era la mia strada“. Era una forma di comunicazione unica, impossibile da spiegare; dove non riuscivo a comunicare con i miei simili, ero a mio agio con i cani… Mi appassionai tanto alle prove di lavoro e riuscii a qualificarmi in SCHH3. Ai tempi non esisteva l’IGP. In Sicilia eravamo forse in due ad avere un Rottweiler in SCHH3… Ero sicuro di aver trovato la mia strada… E’ stato difficile comunicarlo ai miei genitori, 25 anni fa non era ancora una professione; eppure trovai subito in loro un appoggio. Così cominciai a seguire i primi corsi.“
Il progetto mondiale in collaborazione con l’Università di Catania
Ci racconta il primo corso che ha seguito con l’entusiamo che lo contraddistingue. “Il primo in assoluto lo feci a Milano. Partii in camper e ricordo ancora lo sguardo di mio padre che aveva un punto interrogativo stampato in viso. Continuai la mia vita cinofilia con Guedalina, Rottweiler, la coccolona di casa. Lei è stata la cagna capace di fare tutto, divertendosi (ipo,ztp,agility,pet therapy); con lei iniziai il secondo progetto mondiale per la preparazione di cani che individuassero il punteruolo rosso delle palme in maniera precoce. Tutto questo in collaborazione con l’Università di Catania.“- conclude
Arriva la svolta e la Pet Therapy
La Pet Therapy sta sempre più prendero aiutando le persone che hanno qualche difficoltà. L’amore e la compagnia di questi splenditi animali può davvero essere d’aiuto. E a confermarcelo ci pensa Francesco Pavone. “La svolta della mia vita arrivó con la scoperta del “mondo Retriever”; fu amore a prima vista; grazie a diversi esemplari di golden retriever mi avvicinai al mondo della pet therapy. Intrapresi un percorso di vita fantastico che continua tutt’ora. Ho avuto l’onore di lavorare con ospiti di strutture che si occupano di Alzheimer, ragazzini con svariate patologie ed infine anche ospiti con patologie psichiatriche. Loro mi hanno rispolverato un mondo di cose basilari che noi “normali” spesso dimentichiamo“.
Altri ricoscimenti tra campionati ed Enci
Arrivano i primi risultati . “Con Uran, il mio cane, abbiamo partecipato a tre campionati italiani di lavoro, salendo sul podio. Selezionati di diritto per i mondiali in Svizzera. Lui è stato il cane che mi ha fatto fare il salto di qualità, dandomi la possbilità di allenarmi con i più grandi addestratori e conduttori. Tra una disciplina e l’altra diventavo figurante Enci; e il Ministero della salute regolamentava la pet therapy, istituendo l’albo dei coadiutori del cane, riconoscimento accordatomi per gli anni di attività svolta. Decisi di intraprendere anche un altro percorso, tutto da raccontare, che mi portò a diventare “Giudice Enci” per prove di riporto. Ad oggi non potrei immaginare la mia vita diversa da quella che ho deciso di intraprendere e portare avanti nel migliore dei modi“.
Come di diventa addrestratori cinofili?
La scelta di diventare addestratore cinofilo, certo non è tutta rosa e fiori. Ma per chi volesse tentare… “Per diventare addestratore cinofilo è necessario seguire un corso di formazione con il conseguente conseguimento del diploma. La maggior parte dei corsi prevedono una parte teorica, una parte pratica e diverse ore di tirocinio da dover praticare sul campo, affiancando addestratori già specializzati ed esperti sul campo. Ad oggi esistono anche corsi di laurea specializzati che rilasciano il titolo di Dottori in scienza di formazione cinotecnica“.
Valverde e Francesco Pavone: “The flying black dog” nasce proprio qui
Qui a Valverde ci pregiamo di avere la sua incredibile scuola di addestramento. “Valverde è il paesino in cui sono cresciuto, è proprio qui che volevo portare avanti la mia “missione cinofila”; aprire un mondo ancora sconosciuto “alla mia gente”, farlo conoscere ma soprattutto farlo apprezzare. Facendo un resoconto, posso affermare che oggi rispetto a 25 anni fa, c’è una conoscenza diversa del mondo cinofilo, i proprietari dei cani infatti si impegnano a vivere una vita insieme ai loro compagni a quattro zampe, cercando una figura professionale che possa aiutarli a vivere una vita fatta di conoscenza e comprensione reciproca, rispetto, divertimento e amore. “The flying black dog” nasce nel 1996 e da venticinque anni nutro e porto avanti con passione, giorno dopo giorno questa mia “piccola grande realtà”. Si trova a Valverde in Via Monte d’oro n.5, zona Carminello.
Arriva l’estate: Abbandonare è un reato!
“Come ogni estate, tra i motivi che spingono all’abbandono del proprio amico a quattro zampe, sembra esserci la voglia dei proprietari di andare in vacanza senza troppi pensieri .Ed ecco che ‘fido’ diventa un peso. Ricordiamo però che un cane educato è un cane ben accetto ovunque. Per tutte quelle occasioni in cui è impossibile portare con noi il nostro compagno di vita, ricordiamo che vi sono numerosissime strutture, pronte ad accogliere i Vostri cani, con spazi perfettamente a loro dedicati e personale disponibile a poter prendersi cura di tutte le loro necessità, dedicandogli il giusto tempo e le giuste attenzioni. Così facendo, al ritorno dalle Vostre vacanze, avrete regalato una magnifica vacanza anche al vostro amico a quattro zampe. “Abbandonare è un reato “. ItValverde appoggia pienamente le parole del nostro caro Francesco Pavone.
Qué foto tan tierna 😍👍
Che bravo!